LA PE-DANTE COMMEDIA

Quando Dante Alighieri scrisse la Divina Commedia citò 1324 personaggi e descrisse scenari fantasiosi e complicati; da ciò si evince che non pensava di rappresentarla in forma teatrale. D’altronde anche la riduzione qui proposta presenta una selezione di episodi scelti fra i più conosciuti, con divagazioni poetiche e interventi sul testo originario che scandalizzerebbero i filologi.
Tanto per dissacrare, la tecnica di animazione mette in primo piano la tecnica “corporale” : piedi e ginocchia di Laura Kibel sono interpreti parlanti dei protagonisti danteschi. A questi si aggiungono gli interventi attoriali di Maurizio Fabbri che irrompe sulla scena con personaggi irriverenti e grotteschi.
Il Sommo Poeta, nel suo viaggio infernale, vuole incontrare i peccatori perché è deluso dal mondo delicato dell’amor cortese, dove si verseggia tanto ma si combina poco. Infatt i resta affascinato e sedotto da Francesca da Rimini e dal suo racconto sensuale e appassionato; deve però fare i conti con Caronte, che è contrario a presenze vive nell’Ade. Ciononostante, Dante riesce ad incontrare Nerone, figura maccheronica di artista incompreso, e uomo di potere senza scrupoli. Come anche Papa Bonifacio VIII, emblema della Chiesa traditrice dei valori. Riconosce Ulisse, tutt’altro che furbo, anzi ferito e mazziato che narra il suo ultimo fatale viaggio, che lo ha portato definitivamente lontano dalla moglie Penelope, ormai vecchia, ma che non ha mai perso la speranza di vederlo tornare.
Alla fine il truce episodio del Conte Ugolino rievoca il cupo medioevo dei complotti e dei soprusi.
All’insegna della leggerezza e del divertimento, il linguaggio dantesco spesso divaga in dialetti e citazioni, offrendo il sacro e il profano in punta di piedi.

Durata: 50'
Produzione: 1994
Adatto a pubblico adulto in spazio teatrale.

SCHEDA TECNICA